Per parco storico (così come per giardino storico) intendiamo una composizione di architettura il cui materiale è principalmente vegetale; un luogo accuratamente progettato dove si manifesta lo stretto rapporto tra cultura e natura. E' un monumento e in virtù di questa sua natura deve essere salvaguardato e tutelato. Ma il parco storico, molto più di altri beni culturali non è un manufatto statico: gli elementi di cui si compone hanno la peculiarità di essere viventi, dunque la loro esistenza è scandita dai ritmi naturali di nascita, crescita, invecchiamento e morte.
I parchi e i giardini storici come beni culturali
Note tecnico-giuridiche
Il riconoscimento dell’interesse storico ai giardini e ai parchi ereditati dal passato è presente da tempo nelle leggi italiane di tutela del patrimonio storico, culturale e paesaggistico (leggi 1089 e 1497 del 1939). Tuttavia, solamente a partire dagli anni Settanta del Novecento, al tema viene data un’attenzione più puntuale, più matura e più diffusa, sia a livello internazionale che nazionale. Ciò accade, in particolare, a partire dal 1971, anno in cui si tiene un primo convegno promosso dall’Icomos-Ifla (organismo internazionale dell’Unesco) sui giardini storici e, in Italia, dal 1981, anno in cui si svolge VI Colloquio ICOMOS - IFLA di Firenze sulla "Conservazione e valorizzazione dei piccoli giardini storici" (durante il quale si scrive l'importante Carta di Firenze, del 1981). Negli anni Settanta e Ottanta, si assiste a una massiccia campagna di acquisizione da parte di enti pubblici locali (comuni, province) di complessi storici costituiti da ville con parchi o giardini in risposta all'incalzante crisi economica e alle difficoltà di gestione da parte di molti proprietari privati che segnano le pesanti trasformazioni urbanistiche e territoriali di quegli anni.
Proprio a quel periodo si consolidano le conoscenze ed esperienze sui temi della conservazione e della tutela di questi monumenti verdi confermate dalla nascita di discipline specifiche e autonome così come dalla formazione di specialisti della materia.
Se guardiamo al caso italiano, molti parchi e giardini storici presentano i segni di degrado funzionale e di invecchiamento dell'impianto vegetazionale accentuati dalla forte pressione delle aree urbane che li circondano e non di rado li considerano, impropriamente, aree verdi genericamente utilizzabili per lo sport e il tempo libero.
I parchi e i giardini storici di Vicenza
Nel cuore del centro storico di Vicenza incontriamo ben tre "monumenti verdi".
1) il Campo Marzo, una grande area verde, su cui si affaccia la stazione ferroviaria, una delle porte principali di accesso al centro storico, contraddistinta da alberature ad alto fusto, percorsi principali e minori;
2) il Giardino Valmarana Salvi, un piccolo scrigno di verde segnato dall'acqua (Roggia Seriola) e dalla presenza di uno scenografico manufatto palladiano ;
3) il Parco Querini, una grande oasi verde con prati, viali, boschetti, una peschiera con ghiacciaia e tempietto, delle serre (oggi purtroppo ridotte a rudere) e un museo scultoreo all'aperto.
Altri parchi si trovano in zone limitrofe all'area centrale. Appena fuori le mura sono il Parco di Villa Tacchi (a est) e il Parco di Villa Guiccioli, oltre la sommità di Monte Berico nel contesto del Museo del Risorgimento e della Resistenza. Da ultimo il Parco dell'ex Colonia Bedin Aldighieri, sulla collina di Monte Berico affacciato sul prezioso brano di campagna urbana della Gogna.
1) il Campo Marzo, una grande area verde, su cui si affaccia la stazione ferroviaria, una delle porte principali di accesso al centro storico, contraddistinta da alberature ad alto fusto, percorsi principali e minori;
2) il Giardino Valmarana Salvi, un piccolo scrigno di verde segnato dall'acqua (Roggia Seriola) e dalla presenza di uno scenografico manufatto palladiano ;
3) il Parco Querini, una grande oasi verde con prati, viali, boschetti, una peschiera con ghiacciaia e tempietto, delle serre (oggi purtroppo ridotte a rudere) e un museo scultoreo all'aperto.
Altri parchi si trovano in zone limitrofe all'area centrale. Appena fuori le mura sono il Parco di Villa Tacchi (a est) e il Parco di Villa Guiccioli, oltre la sommità di Monte Berico nel contesto del Museo del Risorgimento e della Resistenza. Da ultimo il Parco dell'ex Colonia Bedin Aldighieri, sulla collina di Monte Berico affacciato sul prezioso brano di campagna urbana della Gogna.