Il verde fluviale è costituito da spazi verdi lineari che si snodano lungo le sponde dei corsi d’acqua e che, con una gestione minima, possono garantire una serie di funzioni importanti come ad esempio la mobilità dolce (a piedi e/o in bicicletta), oppure la creazione di spazi ricreativi e didattici collocati lungo gli antichi tragitti costruiti sulla rete idrografica, che collegavano tra loro realtà storiche. Sono itinerari e spazi che possono contribuire ad aumentare il valore del patrimonio turistico locale, poco conosciuti e ancor meno valorizzati che hanno in sé potenzialità considerevoli.
UN PARCO IMPLICITO intende fornire strumenti di conoscenza delle singole realtà locali e spunti per interventi progettuali sostenibili facilmente realizzabili nel campo della tutela e della valorizzazione del verde fluviale.
La provincia di VicenzaLa provincia di Vicenza è, tra tutte, la più ricca d'acqua del Veneto. I bacini idrografici sono quattro, legati a diversi corsi:
Le criticità idrauliche del Fiume Retrone si manifestano lungo tutta l’asta fluviale per due motivi distinti. Nel tratto di monte la sezione idraulica risulta ridotta, scarsamente arginata, ed è sufficiente l’arrivo di una portata di modesta entità per determinare esondazioni che si estendono soprattutto in destra idrografica in conseguenza dell’andamento altimetrico dei terreni circostanti.
Nel tratto di valle, pur essendo la sezione idraulica di maggiori dimensioni, e il fiume protetto da argini di notevole altezza, il deflusso viene ostacolato dalla riduzione della velocità provocata dal rigurgito dovuto al concomitante innalzamento del livello nel fiume Bacchiglione. Oltre a causare il sormonto degli argini del Retrone, l’innalzamento del livello non permette il libero deflusso delle acque della roggia Dioma che, a sua volta, provoca l’allagamento della zona industriale di Vicenza. |
rielaborazione grafica a cura di UN PARCO IMPLICITO
Il Comune di VicenzaIl Piano degli Interventi vigente riconosce che il progressivo aumento dei danni causati dalle esondazioni fluviali sono direttamente connessi alla continua espansione del suolo urbanizzato e alla conseguente erosione del territorio non edificato che nel tempo ha subito riduzioni drastiche mediante la pesante trasformazione di aree a carattere prevalentemente agricolo in zone residenziale e/o produttive e commerciali. In termini idraulici ciò si traduce in una impermeabilizzazione del suolo che comporta una riduzione della permeabilità del terreno e della sua capacità filtrante, alterando in questo modo il naturale regime idraulico della rete superficiale.
Il fiume Bacchiglione attraversa il centro urbano lungo l’inalveazione artificiale realizzata nel 1886 al fine di spostare verso valle la confluenza con il fiume Retrone che si immette dalla destra presso Borgo Berga.
In zona San Biagio si trova un'area terrazzata prospiciente l’ansa del fiume Bacchiglione. Quest'area un tempo era nota come “la spiaggia della città” per la presenza di una piscina naturale utilizzata dai cittadini fino agli anni '40. |
rielaborazione grafica a cura di UN PARCO IMPLICITO
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LUOGHI DA SCOPRIRE, STORIA URBANA DA RITROVARE: le piarde
Le piarde sono un rialzo, piuttosto esteso, formatosi naturalmente in prossimità del fiume grazie all'accumulo di materiale portato e depositato dall'acqua. Per queste caratteristiche costituivano perfette stazioni di approdo per il trasporto fluviale. Le barche accostavano e, con l'ausilio di un argano, scaricavano i materiali trasportati facendoli superare il dislivello della riva. Le merci venivano quindi sistemate sulla piarda: una specie di magazzino all'aria aperta dove sistemare tutto quanto arrivava attraverso il trasporto fluviale.
Di questi luoghi urbani dimenticati, rimangono spesso solo i richiami toponomastici.
La piarda più rinomata è "Piarda Fanton"*. La Piarda Fanton, fortemente trasformata negli anni '30, è attraversata da una strada, Contrà Burci, il cui nome ricorda la presenza di una fabbrica di imbarcazioni adatte alla navigazione fluviale, simili a chiatte, o a zattere, dette appunto "burci" destinate al trasporto delle merci.
* Neri Pozza, Gli anni ideali, vol. I, Neri Pozza editore, 1996, p. 122
Di questi luoghi urbani dimenticati, rimangono spesso solo i richiami toponomastici.
La piarda più rinomata è "Piarda Fanton"*. La Piarda Fanton, fortemente trasformata negli anni '30, è attraversata da una strada, Contrà Burci, il cui nome ricorda la presenza di una fabbrica di imbarcazioni adatte alla navigazione fluviale, simili a chiatte, o a zattere, dette appunto "burci" destinate al trasporto delle merci.
* Neri Pozza, Gli anni ideali, vol. I, Neri Pozza editore, 1996, p. 122
PROGETTI DA PROMUOVERE, TERRITORI DA CONOSCERE: le "greenways"
Lungo i fiumi, con il recupero dei percorsi spesso già esistenti, la città può trovare nuovi spazi funzionali alla sua vita sociale e ricreativa.
L’ associazione Civiltà del Verde sostiene la valorizzazione delle vie fluviali come elementi di connessione tra Vicenza e il suo territorio: nuovi percorsi di accesso alla città dedicati a una circolazione dolce (non motorizzata) e finalizzati a collegare e recuperare le risorse naturali, agricole, paesaggistiche e storico-culturali del territorio. Le greenways sono veri e propri assi verdi all’interno del tessuto urbano che consentono di vivere la città in modo sostenibile e creativo. Assolvono a diverse funzioni e possono contribuire al potenziamento del sistema di interscambio tra le aree parcheggio per le automobili e dei dei mezzi pubblici di trasporto favorendo la mobilità a basso o nullo potere inquinante.
Le greenways attraversano la città, diventando viabilità ciclabile e pedonale alternativa (con effetti positivi nella riduzione del traffico urbano) e occasione per collegare in modo diretto le parti centrali e le aree periferiche della città, oltre che diventare, essere stesse, nuovo spazio verde per il tempo libero.
Negli spazi extra urbani le greenways diventano corridoi di collegamento con il territorio dove spesso si trovano le ville storiche suburbane, le aziende agricole, le aree naturalistiche e per l'escursionismo. Un'opportunità per promuovere il turismo consapevole a basso impatto ambientale.
L’ associazione Civiltà del Verde sostiene la valorizzazione delle vie fluviali come elementi di connessione tra Vicenza e il suo territorio: nuovi percorsi di accesso alla città dedicati a una circolazione dolce (non motorizzata) e finalizzati a collegare e recuperare le risorse naturali, agricole, paesaggistiche e storico-culturali del territorio. Le greenways sono veri e propri assi verdi all’interno del tessuto urbano che consentono di vivere la città in modo sostenibile e creativo. Assolvono a diverse funzioni e possono contribuire al potenziamento del sistema di interscambio tra le aree parcheggio per le automobili e dei dei mezzi pubblici di trasporto favorendo la mobilità a basso o nullo potere inquinante.
Le greenways attraversano la città, diventando viabilità ciclabile e pedonale alternativa (con effetti positivi nella riduzione del traffico urbano) e occasione per collegare in modo diretto le parti centrali e le aree periferiche della città, oltre che diventare, essere stesse, nuovo spazio verde per il tempo libero.
Negli spazi extra urbani le greenways diventano corridoi di collegamento con il territorio dove spesso si trovano le ville storiche suburbane, le aziende agricole, le aree naturalistiche e per l'escursionismo. Un'opportunità per promuovere il turismo consapevole a basso impatto ambientale.
Per approfondire
- Claudio Grandis, Francesco Selmin, Il Bacchiglione, Cierre, 2008
- Claudio Grandis, Le porte di Debba nel Bacchiglione. Uomini, barche e mulini in un borgo del contado vicentino tra XV e XIX secolo, Cierre, 2018
- Antonio Lorenzo, La memoria delle acque vicentine, a cura di , Ed. Terra Ferma, 2011
- Neri Pozza, Gli anni ideali, vol. I, Neri Pozza editore, 1996
- Adolfo Trevisan, Vicenza: i suoi fiumi, le alluvioni, i suoi porti, Biblioteca "La Vigna", Vicenza gennaio-settembre 2016
- Francesco Vallerani, Modernism and Water Engineering as Development Strategies: the Case of Venetian Inland Waterways in the New Italian State (1866-1966) in REVISTA MOVIMENTOS SOCIAIS E DINÂMICAS ESPACIAIS, vol. 05, pp. 184-204 , 2016
- Francesco Vallerani, Waterways and the Cultural Landscape, Routledge, 2017